il paese del sol levante (p.3)

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Akira Kurosawa può essere visto, nel contesto cinematografico giapponese, come un punto di incontro tra Oriente e Occidente. Ciò è ben visibile nei suoi adattamenti shakespeareani, in special modo nei due jidai-geki, opere in costume, Trono di sangue e Ran. In queste due pellicole Kurosawa rillegge due capolavori shakespeariani, rispettivamente Macbeth (1957) e King Lear (1985), attraverso la cultura teatrale giapponese e, in particolare, il teatro Nō, la cui influenza è visibile ovunque: nelle recitazione e nei ritmi lenti; nel trucco, soprattutto quello femminile con, ad esempio, una Asaji/Lady Macbeth il cui volto richiama esplicitamente una maschera del Nō; nella composizione stessa della scena. Kurosawa, nel dirigere le due pellicole, parte però da due concetti opposti: nel caso di Trono di sangue vuole percorrere la vicenda del sanguinario Macbeth e della sua scalata alla corona scozzese come se si fosse svolto in Giappone con il suo parallelo Washizu. Si tratta quindi di un adattamento vero e proprio da Shakespeare. Per Ran invece prende spunto dalla vicenda storica dell’anziano principe Hidetora che divise il suo regno tra i tre figli. Un avvenimento reale raccontato quindi alla maniera del King Lear. Le pellicole tuttavia risultano, paradossalmente, sia intimamente giapponesi per un pubblico orientale che totalmente shakespeariane per quello occidentale. Terzo film shakespeareano è I cattivi dormono in pace (1960). Non più un film in costume, ma un Hamlet trasportato nel Giappone contemporaneo, dove il regno di Danimarca è una grande società finanziaria, ma i tragici eventi sono gli stessi, seppur con un finale diverso.

La matematica degli origami.

L’arte degli origami (dal giapponese “ORU” che significa “piegare” e “KAMI” che significa “carta”) è stata oggetto di moltissimi studi matematici. Il loro campo di studi ha coperto il problema della flat-foldability (se sia possibile appiattire l’origami senza strapparne la carta) e l’utilizzo degli origami per la soluzione di equazioni matematiche.

Alcuni antichi problemi di geometria – la trisezione dell’angolo di ampiezza arbitraria, oppure la duplicazione di un cubo di volume sempre arbitrario – sono insolubili attraverso i metodi tradizionali (riga e compasso) ma possono essere agevolmente risolti per mezzo di semplici origami. Gli origami possono essere usati per risolvere operazioni come potenze o la radice di un numero. Gli origami sono quindi uno strumento che permette la soluzione di equazioni polinomiali (contenenti solo termini del tipo anxn) anche se non è ancora chiaro fino a che punto tali equazioni possano essere risolte con il loro ausilio.
Infine, il problema dell’origami rigido che tratta le pieghe degli origami come cardini che connettono due superfici piatte e rigide come ad esempio due fogli metallici, ha applicazioni di grande importanza nell’ingegneria. Ad esempio, il Miura map fold è un Origami rigido che venne usato per il dispiegamento dei pannelli solari nei satelliti spaziali. Gli Assiomi di Huzita-Hatori sono un importante contributo a questo campo della matematica.

Kill Bill 1

Lottatori Sumo

Le maschere del Teatro Noh

Documentario Turisti Per Caso – Giappone

L’estate di Kikujiro (Takeshi Kitano) – Fermata dell’autobus

Acqua tiepida sotto un ponte rosso di Imamura Shohei

Akira Kurosawa – Seven Samurai (Shichinin no Samurai) (1954)

Yasujiro Ozu – (1952) Ochazuke no aji – Il sapore del riso al tè verde

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