giustizia e utilitarismo

... i sussurri della moralità vanno rinforzati con i tuoni della legge ...                         
    J.Bentham
Progetto di Panopticon, 1791

INTRO

Nel 1794 circa, quando il Panopticon Plan esisteva già da circa due anni, Bentham decise di applicarlo nella sua fabbrica, in cui faceva lavorare dei carcerati; il posto dei carcerati doveva essere però preso dai poveri. Per stabilizzare e razionalizzare le strutture sociali, propose di istituire strumenti e accorgimenti edilizi atti a sorvegliare i cittadini nelle carceri, nei manicomi, negli ospedali e nelle scuole. 
Quali sono le caratteristiche di uno Stato liberale?
Come è possibile conquistare la stabilità politica e sociale?
Bentham ha difeso le libertà individuali, in quanto indipendenti dall'ingerenza della religione o dello Stato: libertà di parola, di opinione, di iniziativa economica. Ha sostenuto la separazione dei poteri in politica, i diritti delle donne e degli animali, il divorzio, il mercato libero (anche l'usura). Si è pronunciato contro la schiavitù, la tortura la penalizzazione della sodomia. Sulla base della considerazione che gli animali, pur non possedendo la razionalità, possono comunque soffrire, per la prima volta nella storia del pensiero, Bentham propone di considerarli titolari di diritti.
Stuart Mill evidenzia come lo sviluppo e il benessere tende ad omologare attraverso: industria, scuola, politica mentre il vero progresso è figlio della diversità. 
Libertà di espressione: le opinioni diverse ci arricchiscono, possono rafforzare le nostre convinzioni. Lo Stato non può limitare nessuna libertà: contraccezione, proibizionismo, autolesionismo, eutanasia.  
La Costituzione garantisce diritti, tutele di minoranze, che la maggioranza non può cambiare perché la maggioranza si può imporre sulla minoranza. 
In Utilitarismo - 1863, Stuart Mill difende il movimento dalle critiche dei conservatori inglesi (cfr. poeta Coleridge e saggista Carlyle) che indicavano nel principio di massimizzazione del piacere una dottrina "degna di porci" gretta ed egoistica. Per Stuart Mill chi vede nell'invito epicureo al piacere una giustificazione a vivere come maiali mostra di avere un'idea degradata del piacere umano. Il rispetto della propria dignità e la realizzazione dei propri talenti sono, per gli umani, la fonte del piacere. Se sciocchi e furfanti sono soddisfatti di se stessi, le persone intelligente sono spesso irrequiete e insicure ma non per questo desiderano diventare sciocchi, hanno solo più esigenze per essere felice. 

BAGAGLIO

* Epicuro
* Positivismo
* Socialismo

STRUMENTI

Salvatore Natoli, La virtù e il merito, festivalfilosofia 2022 | giustizia 
Sulla libertà, John Stuart Mill

DESCRIZIONE

ATTIVITA’

L'aritmetica della morale: Misura le quote di piacere e di dolore derivanti da una tua azione utilizzando i parametri di Bentham:
Intensità (debole/forte), Durata (breve/lungo), Certezza (del piacere/dolore derivante), Prossimità (quanto si espande agli altri), Purezza (gradi piacere senza dolore), Fecondità (quanto genera altro piacere a cascata), Estensione (quante persone coinvolte). 

IL TESTO

DEVIAZIONI

E’ merito di Harriet Taylor, la moglie di John Stuart Mill, se il liberalismo moderno ha un’impronta chiaramente femminista: fu lei a influenzare il pensiero del marito inseminando temi come quelli legati ai diritti delle donne inizialmente estranei alla narrazione liberale. Nel 1869 John Stuart Mill, con il saggio La servitù delle donne, cooptava nella narrazione liberale l’uguaglianza tra i sessi e diritti politici delle donne. Questa importante inclusione, assente nella sua maggiore opera di filosofia politica pubblicata 10 anni prima, era senz’altro frutto del sodalizio con la moglie e musa. Nel 1851 Mill aveva pubblicato a proprio nome un altro saggio di ispirazione chiaramente femminista The Enfranchisement of Women (trad. it. Sull’uguaglianza e l’emancipazione femminile, Einaudi, 2002) per ripubblicarlo più tardi sotto il nome della moglie, “Mrs Stuart Mill”. Oggi è ormai riconosciuto che il saggio sia stato effettivamente scritto dalla Harriet Taylor. A chi potrebbero appartenere diversamente queste parole sulla condizione delle donne nell’età vittoriana e non solo in quella:  La questione reale è se sia giusto e opportuno che metà della razza umana attraversi la vita in uno stato di subordinazione forzata nei confronti dell’altra metà; se lo stato migliore della società umana sia quello di essere divisa in due parti, una di individui dotati di volontà e di un’esistenza indipendente, l’altra di umili compagne di questi, ciascuna attaccata a uno di essi allo scopo di crescere i suoi figli e rendere la casa piacevole per lui. Se questo è il ruolo assegnato alle donne, non è che una forma di gentilezza istruirle per esso e far loro credere che la più grande fortuna che possa loro capitare sia quella di essere scelte da un uomo per questo scopo e che ogni altra carriera che il mondo giudica felice e onorevole sia loro preclusa dalla legge, non dalla natura e dal destino.
Tuttavia, quando chiediamo perché l’esistenza di metà della specie dovrebbe essere meramente ancillare rispetto a quella dell’altra, perché ogni donna dovrebbe essere una mera appendice di un uomo, non autorizzata ad avere interessi propri in modo che nulla possa competere nella sua mente, con gli interessi e i piaceri di lui, l’unica ragione che ci può essere fornita è che agli uomini piace così. È gradevole per loro che essi vivano per se stessi e le donne per loro: ed essi sono riusciti per molto tempo a far sì che le loro sottoposte considerassero le qualità e la condotta che sono piacevoli per chi le governa le loro virtù appropriate. Lo stesso Mill riconobbe l’importanza del contributo della moglie al suo pensiero e le tributò un credito considerevole nella stesura della sua opera più importante I principi dell’economia politica, che non esitò a definire «un lavoro a quattro mani». Quanto a Enfranchisement of Women riconobbe che il suo ruolo fu quello di mero revisore e scrivano. 
La dedica alla moglie della seconda edizione di Saggio sulla Libertà, pubblicata l’anno seguente alla scomparsa di lei, era un vero e proprio tributo per Harriet: 
Tutto ciò che ho scritto per molti anni, appartiene a lei quanto a me… Se solamente fossi capace di trasmettere al mondo la metà dei grandi pensieri e dei nobili sentimenti che sono sepolti con lei, sarei il tramite di benefici maggiori di quanti potranno mai derivare da qualunque cosa io scriva, privo dello stimolo e del conforto della sua impareggiabile saggezza. 
Non c’è dubbio che Harriet Taylor, donna sofisticata, brillante e affascinante che Mill conobbe nel 1830 e che successivamente sposò, ebbe un’influenza importante sul suo pensiero ridefinendone alcuni aspetti e imprimendogli quei tratti di originalità che tutt’oggi lo caratterizzano. La nascita del liberalismo moderno porta quindi anche un’impronta femminile. 
La Taylor revisionò anche gli scritti del filosofo inglese depurandolo delle espressioni che oggi giudicheremmo sessiste, ma che per l’epoca non lo erano affatto. Harriet infatti sostituì “man” con “person” e “he” con “people”. Una revisione della lingua che Mill cercò di introdurre anche nel linguaggio legislativo e giuridico. 
Se Mill e Harriet vivessero i nostri tempi, non c’è dubbio che avrebbero sostenuto le cause femministe come il movimento #MeToo. Si sono battuti contro l’abuso di potere da parte degli uomini anche tra le mura domestiche. Tra la metà degli anni ’40 e l’inizio degli anni ’50, la coppia ha co-scritto un cospicuo numero di articoli che denunciavano il modo in cui il sistema legale considerava la violenza domestica. 
Harriet Taylor ha pubblicato solo due brevi saggi e alcune poesie sciolte. Nel 1851 l’articolo The Liberation of Women che apparve su “The Westminster Review”, fondato dal filosofo radicale Jeremy Bentham, sul quale scrivevano donne eccezionali come Mary Shelley. Nell’articolo, la Taylor parla della istruzione come la via all’emancipazione della donna, difende il diritto di voto e di rappresentanza politica delle donne. Influenzata dal socialismo oweniano affronta questioni sociali come l’accesso al mercato del lavoro in condizioni di parità di trattamento e salariale con gli uomini. Nonostante la condizione delle donne fosse compassionevole nella Inghilterra vittoriana, era ottimista e sicura che nel futuro sarebbero arrivati la parità di diritti e libertà politiche e sociali per le donne. 
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Commenti

  1. Rose

    Articolo molto interessante, è affascinante conoscere la nascita di movimento e scuole di pensiero.
    Grazie

    1. Autore
      del Post

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