secondo l’ordine del tempo

ISPIRAZIONE

... la realtà si forma soltanto nella memoria ... Marcel Proust

LO SCENARIO IN IMMAGINI

le Scienze n. 644 L’origine dello spazio-tempo

INTRO

Quando ascoltiamo un inno, il senso di un suono è dato dai suoni precedenti e successivi. La musica ha senso solo nel tempo, ma se noi siamo in ogni momento solo nel presente, come possiamo cogliere questo senso? È perché – osserva Agostino – la nostra consapevolezza è fondata sulla memoria e sull’anticipazione!
Il fisico Carlo Rovelli, dopo aver discusso e smontato una a una le qualità del tempo come sono trapassate dalla fisica classica al linguaggio corrente: 
* il tempo come qualcosa di uniforme che scorre dal passato al futuro, 
* il presente come uno stato comune a tutto l’universo, 
* l’ordine causale degli accadimenti; dopo essersi affacciato nel “mondo senza tempo” descritto dalla fisica attuale, nelle cui equazioni fondamentali il “tempo” sparisce; ecco che giunge a considerare il tempo dalla parte dell’essere umano, che è in qualche modo l’inventore del tempo, poiché è solo dalla prospettiva umana che il tempo è quello che è “la forma con cui noi esseri il cui cervello è fatto essenzialmente di memoria e previsione interagiamo con il mondo”.
È a questo punto che l’olfatto fa la sua comparsa: il profumo e il sapore del dolcetto di Proust riportano alla percezione istantanea del protagonista una miriade di ricordi, in un ordine che non ha a che fare con la linearità, col prima e il dopo, con la causa e l’effetto; ricordi a garanzia di un’identità profonda e peculiare, fatta di relazioni incessanti fra gli eventi e le loro tracce.
Il terzo movimento del libro di Rovelli si svolge nella mente umana, nell’attività del cervello, nelle cui sinapsi tracce di passato permangono e si modificano senza pausa. È da lì che il tempo rivela il suo ordine, riversandolo nella nostra nicchia biochimica dominata da cicli di 24 ore, nel nostro punto di osservazione locale sul cosmo, nella nostra capacità innata di ricordare (e dimenticare), nella nostra invenzione del linguaggio narrativo, invitandoci a riformulare le domande consuete da un altro punto di vista, a considerare le nozioni acquisite di tempo suscettibili di rovesciamenti anti-intuitivi, come lo furono la rotazione della terra, la relatività, l’indeterminazione.

SCHEDA INFORMATIVA

BAGAGLIO

* Aristotele
* Agostino, Il tempo come distensio animi 
* Kant, Le forme a priori di spazio e tempo
* Nietzsche, L'eterno ritorno del presente
* Bergson, Memoria e materia
* Einstein, Teoria della relatività generale
* Meccanica quantistica

STRUMENTI

* Carlo Rovelli, L'ordine del tempo
* Proust, Dalla parte di Swann
* Byung-chul Han, Il profumo del tempo. L'arte di indugiare sulle cose
* Adam Becker, What Is Real?
* Mappe di sintesi

WALKMAN

Ricordo una bambina... 
Come può essere... 
una volta ero la piccola Resi,
e un giorno sarò diventata una vecchia donna?
Se Dio vuole che sia così, perché mi permette di vederlo? 
Perché non me lo nasconde?
È tutto un mistero, un mistero così profondo...
Sento la fragilità delle cose nel tempo.
Giù nel mio cuore, sento che non dovremmo aggrapparci a nulla.
Tutto scivola tra le dita.
Tutto ciò che cerchiamo di cogliere si dissolve.
Tutto svanisce come nebbia e sogni...
Il tempo è una cosa strana.
Quando non ne abbiamo bisogno, non è niente.
Poi d’un tratto non c’è altro.
È dappertutto intorno a noi. È anche dentro di noi.
Si insinua attraverso le nostre facce.
Si insinua nello specchio, scorre attraverso le mie tempie...
E tra te e me scorre in silenzio, come una clessidra.
Oh, Quin Quin. A volte lo sento fluire inesorabilmente.
A volte mi alzo nel cuore della notte e fermo tutti gli orologi...
Tempo, non c'è tempo
Sempre più in affanno inseguo il nostro tempo
Vuoto di senso, senso di vuoto
E persone, quante, tante persone
Un mare di gente nel vuoto

MAPPA

GUIDA LETTERARIA

ATTIVITA’ E VALUTAZIONE AUTENTICHE

Fermati. Ebbene sì, fermati e prenditi una pausa di 5 minuti dalla frenesia del mondo che ti circonda. 
In questi minuti siediti e prova a ricordare momenti della tua infanzia. 
Una volta terminati i 5 minuti annota le tue sensazioni sul quaderno e confrontale in classe con quelle dei tuoi compagni e compagne, se vuoi. 

IMMAGINI IN MOVIMENTO

Regista: Liliana Cavani
Genere: Drammatico
Anno: 2023
Paese: Italia
Durata: 112 min
Distribuzione: Vision Distribution
Motivazione: Liberamente ispirato al best seller di Carlo Rovelli. 
E se scoprissimo che il mondo potrebbe finire nel giro di poche ore? È quello che accade una sera a un gruppo di amici di vecchia data che, come ogni anno, si ritrova in una villa sul mare per festeggiare un compleanno. Da quel momento, il tempo che li separa dalla possibile fine del mondo sembrerà scorrere diversamente, veloce ed eterno, durante una notte d'estate che cambierà le loro vite. 
Regista: Christopher Nolan
Genere: Drammatico, Giallo, Poliziesco, Thriller
Anno: 2000
Paese: USA
Durata: 113 min
Distribuzione: Istituto Luce
Motivazione: Un forte trauma ha compromesso la memoria breve del protagonista, che non riesce più ad assimilare nuovi ricordi; per lui il tempo s’è fermato. L’incidente è l’ultimo ricordo fissato nella sua memoria. Dal momento che non può assimilare nuovi ricordi infatti, Leonard usa vari stratagemmi e trasforma il suo corpo in un “database”, un archivio della memoria, tatuandolo con scritte telegrafiche, cifre ed appunti d’importanza per lui vitale. 
Il proposito del protagonista fallisce, perché la verità non è una semplice giustapposizione di elementi: come le aperture della fisiche quantistica ci hanno insegnato, la ricostruzione oggettiva di un fatto va ben aldilà di una meccanica sequenza lineare. Il film pare incentrato sull’esigenza umana di aggrappare la vita ad una successione temporale di eventi, una griglia in cui inscrivere i fatti, una configurazione ad incastro che si esprime in una narrazione che parte dalla fine con la conseguenza che l’ultimo frammento sia il risultato della somma dei frammenti che lo precedono. 
Il discorso sul metodo di Leonard è applicabile infatti, seppure col dovuto scarto metaforico, anche al metodo scientifico: lo studio di Werner Heisenberg, non descrivendo altro che l’errore insito in ogni osservazione scientifica, può suggerire una chiave d’interpretazione. L’intuizione del fisico teorico tedesco (1901-1976) espressa nel 1927 col celebre Principio di Indeterminazione è riassumibile in un concetto apparentemente semplice: non è possibile prevedere, in alcun modo, quale valore effettivo si avrà all’atto della misura delle caratteristiche di un sistema fisico, ma ci si dovrà accontentare soltanto di una rosa di probabilità su certi valori matematicamente definiti. Egli afferma che misurando con grande precisione la posizione di una particella, avremo, in linea di principio in maniera inversamente proporzionale, una certa approssimazione sulla sua velocità, e viceversa. Questo fenomeno alteratorio sarà descritto col termine “perturbazione”, vale a dire che il tentativo di diminuire l'incertezza della misurazione di una delle due coordinate è destinato allo scacco, poiché interagirebbe con l'elettrone in maniera da aumentare l'incertezza con la quale si può misurare l'altra coordinata. La precisione nella misurazione di una coordinata canonica va necessariamente a discapito della precisione nella misurazione dell'altra. In altri termini il principio di Heisenberg porta al concetto di “osservabili incompatibili”, ovvero coppie di osservabili in cui la conoscenza esaustiva di una conduce alla completa mancanza di conoscenza sull'altra. 
L’atto di osservazione, in sostanza, influenza il fatto, le proprietà reali ed oggettive di un sistema fisico, definite dunque solo quando vengono misurate, vengono inautenticate dall’atto di misura. 
Nella sua Critica alla Ragion Pura Kant afferma che guardiamo la realtà coi nostri occhi, con metafore che appartengono alla nostra esperienza, applichiamo delle griglie convenzionali per cercare di comprendere. 
Nel film non si sa se Leonard ha trovato il colpevole, quante volte l’ha trovato e se lo ha ucciso, ma è piuttosto evidente come tuttavia egli non cerchi “il” colpevole, ma il “suo” colpevole, che si adatti ogni volta alle sue esigenze vitali. “Vive all’interno di questa ciclicità, sopravvive grazie a questa ciclicità”, infatti Leonard non potrà mai sapere di essersi fatto giustizia. E se qualcuno glielo rivelerà egli vorrà dimenticarselo, altrimenti la sua vita non avrebbe più alcuno senso. 
Il mondo non ha “una” realtà, una struttura oggettiva e indipendente dagli impulsi e dai bisogni che portano a interpretarlo. Ciò che condiziona un fenomeno non è quindi soltanto il fatto che venga osservato: anche l’atteggiamento mentale e le aspettative di chi osserva intervengono su di esso, modificandolo. Se l’interpretazione della fisica quantistica da parte di Heisenberg riguarda appunto l’inferenza di soggetto e oggetto della conoscenza, la realtà percepita è frutto di un compromesso talvolta stipulato in zone buie della coscienza. Il risultato è una verità edulcorata, talvolta addirittura una scena del crimine ripulita, attraverso quel processo psichico che siamo soliti definire “rimozione”. La mente “vede” ciò che vuole vedere, per questo la realtà è da considerarsi esclusivamente di carattere soggettivo. Esiste un filtro che retroagisce sempre, che “perturba” costantemente. Nietzsche deplorava il carattere finalistico di ogni rappresentazione sostenendo che nessuno dei concetti creati dagli uomini può assurgere al vero in sé perché qualsiasi definizione rimarrà sempre vittima dell’errore antropomorfico. La parola stessa è metafora, ed è il punto d’incontro di verità e menzogna: ragioniamo per immagini, immobili in una zona dell’eterno crepuscolo, confusi tra le luci di verità e menzogne che noi stessi abbiamo costruito, nominato, raffinato, imbellettato, discusso. Il mondo come appare ai sensi è contingente, molteplice, imperfetto; all’intelletto, invece, esso appare come un “impasto”, un tutto unitario, eterno, governato dal principio di necessità dove il bene e il male, la perfezione e l’imperfezione non sono altro che punti di vista relativi e antropomorfici. Precorrendo la nuova teoria della conoscenza derivante dalla fisica quantistica, il filosofo già riteneva il processo conoscitivo come un meccanismo sostanzialmente invalidante.
Ma che genere di verità stiamo cercando, sembra dirci il regista Nolan, e che senso ha parlare di "reale", di "fatti", di "verità" in un mondo che non esiste se non nella nostra mente? Se siamo noi a dare continuità al mondo, non in virtù della nostra personalità (o della memoria) ma della nostra percezione, istante per istante, allora non ha senso distinguere tra passato e presente, vero e falso, fatto e sogno (o menzogna).  Non ci sono fatti, ma solo interpretazioni, per ridirla con Nietzsche.

DEVIAZIONI

Un numero crescente di fisici che lavorano in aree diverse con approcci diversi converge sempre più su un'idea profonda: lo spazio e il tempo non sono fondamentali. Potrebbero essere invece concetti emergenti: è possibile che nascano dalla struttura e dal comportamento di comp ciò che è fondamentale. Consideriamo un liquido: in definitiva si tratta di particelle elementari che non hanno le proprietà di un liquido! Tuttavia quando queste particelle si uniscono in un certo modo allora si comporteranno come un liquido. Non succede che prima abbiamo lo spazio e il tempo e poi la materia, piuttosto può darsi che qualcosa di materiale sia una condizione necessaria perché ci siano spazio e tempo. Ma può essere vero anche il contrario, cioè che la teoria quantistica sia emergente e lo spazio-tempo fondamentale o che nessuno dei due è fondamentale e che da qualche parte esiste qualcosa di più profondo.
La gravità quantistica a loop descrive atomi di spazio-tempo collegati in una rete chiamata schiuma di spin. Nella teoria delle stringhe l'emergere dello spazio-tempo fa pensare al modo in cui gli ingorghi emergono dalle decisioni dei conducenti; nella gravità quantistica a loop è simile a una duna di sabbia in pendenza che emerge dal movimento dei granelli nel vento, i granelli sono sabbia ma non si comportano come le dune. 
La gravità quantistica descrive situazioni estreme in cui enormi masse sono stipate in spazi incredibilmente minuscoli, come il centro di un buco nero o un acceleratore grande come una galassia o l'universo nei primi momenti del big bang.
Parmenide asseriva che il tempo e il cambiamento sono illusioni, che tutto ovunque è una cosa sola: Né è divisibile, dacché è, tutto uguale a sé, tutto è ripieno di essere. Perciò tutto è continuo. (https://reccom.org/)

NOTE A MARGINE

Da Nietzsche a Svevo, attraverso una lunga introduzione, puoi ancora trovare materiali sul tempo in Tempo, memoria e oblio. Se vuoi raggiungere una realtà ancora più fondamentale delle origini dello spazio-tempo vai a Filosofisica del cosmo.
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