questionario le glottotecnologie

LE GLOTTOTECNOLOGIE

  1. Che cosa è impensabile per un maestro oggigiorno? Per cosa si dovrebbero usare le glottotecnologie? Che relazione intercorre tra umanisti e glottotecnologie? Come si può risolvere questo problema?                            È impensabile oggigiorno che un maestro, per quanto sia di madrelingua italiana, eviti il ricorso sistematico alle nuove tecnologie per l’insegnamento dell’italiano. Inoltre, bisogna considerare che spesso queste nuove tecnologie non vengono utilizzate per registrare le prestazioni degli stessi allievi in modo da poter poi procedere alla analisi e agli interventi di rinforzo e recupero. Ci sono poi insegnanti umanisti che detestano, hanno paura e sono intimoriti dalle glotto-tecnologie. Si devono quindi creare le basi affinché i glottodidatti di italianistica di tutto il mondo diventino propositivi e padroni della domanda, in modo da guidare l’offerta dei produttori di materiali elettronici e informatici.
  2. Che cosa includono le glottotecnologie? Che cosa sono sussidi e catalizzatori?                Le glottoteconologie includono i sussidi e i catalizzatori, ovvero gli aiuti sussidiari o catalizzatori della lavagna tradizionale, di quella luminosa, del registratore audio, di quello video, del computer e del laboratorio linguistico.
  3. Quali dicotomie bisogna considerare nella riflessione sulle glottotecnologie? Quali sono quelle eterodirette? Quali sono quelle autodirette? A quale scienza si rimanda per le prime tre dicotomie?                     Per affrontare una riflessione sulle glotto-tecnologie bisogna considerare le seguenti dicotomie: tecnologie monodirezionali e tecnologie interattive; tecnologie ad uso individuale e tecnologie collettive; tecnologie eterodirette (la televisione non governata dall’utente) e tecnologie autodirette (video); tecnologie sussidiarie e tecnologie catalizzatrici. Per le prime tre dicotomie si rimanda alle scienze dell’educazione.
  4. Su cosa si basa la dicotomia tra tecnologie sussidiarie e tecnologie catalizzatrici? Che cosa è il sussidio? Che cosa è il catalizzatore? Di quale si può fare a meno, qual è obbligatorio?                              Si basa sulla differenza concettuale tra sussidio, mezzo di cui ha bisogno l’insegnante ma di cui potrebbe fare a meno, pur rallentando l’unità didattica e mezzo che ha bisogno di una profonda analisi tra i suoi costi ed i benefici e i catalizzatori ovvero mezzi obbligatori all’azione didattica che altrimenti non si potrebbe realizzare in maniera soddisfacente (registratore audio per esempio).
  5. Perché è fondamentale il registratore audio? Quando si usa generalmente? Come si usa per supplemento di attività d’ascolto? Come per sostegno alla motivazione? Come sono queste attività? Quali glottotecnologie possiamo usare? A cosa anche serve il registratore? Come si trasforma la didattica e su cosa si fonda? A che cosa serve il registratore nel caso di italiano come lingua seconda? Come deve essere questo catalizzatore?                      Il registratore audio è fondamentale per presentare all’alunno voci italiane di diverso sesso, età, provenienza geografica e sociale. Si usa generalmente nella prima fase, quella della globalità, ma anche come supplemento di attività di ascolto, per esercizi di fissazione e per attività con finalità di recupero in auto-accesso e di sostegno alla motivazione con canzoni ed ascolto di testi “non didattici”. Queste sono attività insostituibili ed irrinunciabili per le quali è doveroso l’uso del registratore o di un videoregistratore o di un computer con scheda fonica. Il registratore serve anche a registrare le prestazioni degli alunni trasformando la didattica in interattiva e fondandola su bisogni matetici effettivi e non presunti e nel caso della seconda lingua ad analizzare registrazioni di campioni di lingua in uso. Questo catalizzatore deve essere maneggevole, con doppia piastra per travasare registrazioni da una cassetta all’altra, con numeratore per evitare perdite di tempo nel cercare il punto del nastro voluto e con altoparlanti rivolti verso la classe.
  6. Per quale insegnamento il video può essere sussidio e per quale catalizzatore? Perché è un sussidio? Di cosa deve essere fornito? Per cosa è eccellente ed obbligatorio?                            Il video è un sussidio per l’insegnamento della lingua e un catalizzatore per quello della cultura e della letteratura. È un sussidio utilissimo per la sua potenza semiotica, per la capacità di sottolineare contesti e dinamica delle situazioni. Deve essere fornito di contagiri e di fermo-immagine. Eccellente ed obbligatorio per presentare film, trasmissioni televisive ed accedere alla letteratura teatrale e melodrammatica, introdurre video didattici, registrazioni autentiche, previsioni del tempo, pubblicità, telegiornali.
  7. Come possono essere i messaggi audiovisivi? Cosa dipende dalla natura semiotica di un messaggio audiovisivo? Che cosa richiede all’utente? Da quali meccanismi sono legati le dit e le vu (Barthes)? In che cosa consiste l’ancrage? In che cosa consiste il relais? Come sono gli ancrage ai fini didattici? Come sono i relais? Che cosa indica la neurologia? Su cosa è quindi opportuno insistere per fini didattici? In quali fasi? Quale problema comporta la lateralizzazione? Come si deve quindi usare il video?                       I messaggi audiovisivi possono essere di doppia natura. Di natura semiotica da cui dipende il percorso neuronale dell’informazione nel cervello e che richiedono all’utente molti tipi e quantità di attività. Le dit et le vu (Barthes) sono legati da due meccanismi fondamentali, l’ancrage dove l’immagine visiva diventa significativa solo dopo l’intervento linguistico e il relais dove il “visto” e il “detto” si rimandano vicendevolmente. Ai fini didattici i meccanismi di ancrage sono sussidi essenzialmente lessicali mentre i relais sono catalizzatori nell’osservazione della valenza pragmatica della lingua, del suo ruolo nella situazione sociale e nella modifica del contesto.  Di natura neurologica e neurolinguistica. La neurologia indica che l’83% delle informazioni che afferiscono al cervello provengono da canali visivi e solo l’11% da quelli uditivi. Ecco perché per fini didattici è opportuno insistere sullo sforzo uditivo, nelle prime fasi di approccio al testo orale. C’è poi il problema della lateralizzazione per cui sappiamo che gli emisferi destro e sinistro operano diversamente in ordine al trattamento delle informazioni visive (simultanee e globali) e linguistiche (sequenziali ed analitiche). Il video va usato quindi con attenzione, separando le parti in cui si chiede uno sforzo puramente uditivo da quelle in cui si richiede l’intera competenza semiotica dell’allievo.
  8. Il computer è sussidio o catalizzatore? Da cosa dipende il suo effettivo rendimento? Su quali ragioni si basa la computerfobia di molti insegnanti umanisti? Su cosa invece si basa la computerfilia? Come può essere utile il computer come sussidio? Spiega l’esercitazione manipolativa telematizzata. Come si possono usare le schede foniche e quelle grafiche di memoria amplia? Come può essere utilizzato il computer nelle attività di recupero individualizzato? Quanti e quali sono gli aspetti per i quali si riconosce al computer la funzione di catalizzatore? A che cosa serve l’uso dei sistemi di scrittura? Quale posizione assume l’insegnante? Quale posizione assume l’allievo? Fai un esempio di uso del computer-catalizzatore in classe. Come entra il maestro nel processo di scrittura? Per quali altre abilità si può usare? Che cosa si può fare con un sistema di computer di rete? Come si può utilizzare per l’ortografia e le ragioni di un errore? Che cosa è una banca dati? Perché è fondamentale in letteratura? Che cosa s’insegna all’alunno?                           Il computer, sussidio utile o catalizzatore indispensabile, è uno strumento importante secondo il software di cui è dotato. Molti insegnati umanisti sono computerfobici e la loro paura si deve spesso alla definizione di “violento” rispetto al libro tradizionale, allo standard che si utilizza dato che spesso si tratta del sistema MS-DOS e solo in alcuni rari casi del Macintosh, alla falsa equazione informatica = matematica, alla altrettanto falsa equazione utente = esperto e alla paura di essere battuti dagli studenti che spesso sono più avvezzi all’uso di strumentazioni elettroniche. Esiste comunque, una minoranza di computerfili, entusiasti, amanti e a volte fanatici del mezzo telematico che spesso si sentono superiori agli altri e utilizzano il computer per fare cose che si possono fare anche con carta e penna. Rifiutare od essere fanatici del computer è comunque ingiustificato. Il mezzo telematico può servire per alcune funzioni come un ottimo sussidio. L’esercitazione manipolativa (di ordine morfosintattico) è totalmente programmabile e le prove di comprensione possono essere svolte agilmente con la macchina che corregge, tiene conto degli errori ed esprime una valutazione numerica finale. Attraverso la scheda fonica si possono fare attività orali e con schede grafiche e memorie ampie si possono integrare audio, video e scrittura. Nelle attività di recupero individualizzato può guidare l’allievo a comprendere le proprie mancanze: di fronte ad una risposta errata, il computer da una nuova possibilità, se questa viene fallita si apre una finestra con la spiegazione relativa e l’invito a riprovare. Se la risposta rimane errata il computer dà la risposta corretta ma conserva in memoria l’indicazione della lacuna e ne informa l’insegnante. Tre sono gli aspetti per cui si riconosce al computer la funzione di catalizzatore. Uso dei sistemi di scrittura. È uno dei più diffusi tipi di software. Serve per sviluppare le abilità di scrittura in cui l’insegnante non partecipa ma riceve il prodotto finito. L’allievo non assiste alla correzione ma riceve anche lui il prodotto finito. Per esempio si può dividere la classe in gruppi, ciascuno con un computer. Si da un tema e gli alunni discutono sui possibili contenuti, formano una scaletta argomentativa e stendono i vari punti in forma discorsiva. Mentre gli allievi si correggono tra di loro, il maestro passa di banco in banco, aiutando, guidando e segnalando errori. Entra così nel processo di scrittura grazie al computer. Si può utilizzare anche per sviluppare le abilità di riassunto, parafrasi e traduzione dove addirittura con un sistema di computer di rete si possono mettere nello schermo le diverse composizioni e analizzarle in forma comparativa. Infine si possono effettuare attività di recupero individualizzato come il dettato o l’autodettato, utilizzando correttori ortografici o evidenziando le parole che la macchina non riconosce, con il fine di riflettere sull’ortografia e sulle ragioni dell’errore. Uso delle banche dati. La banca dati è una serie di registrazioni che il computer può ordinare automaticamente secondo una variabile (alfabeto, data, ecc.) e che possono essere recuperate selettivamente, chiedendo al computer di trovare tutte le voci che comprendono per esempio la parola x. In letteratura è fondamentale perché permette di raccogliere informazioni complete attorno a un autore, a un libro, a un genere, a una data, a una collocazione e perché no attorno a una parola-chiave. Ovviamente si insegna all’allievo come costruire la propria banca-dati e gli si da una funzione formativa, organizzando le proprie riflessioni e catalogando le proprie conoscenze. Uso degli ipertesti.
  9. Che cos’è l’ipertesto? Che tipo di studio favorisce? Quale evita?                    L’ipertesto è il maggior contributo dell’informatica all’educazione. È un testo organizzato, non solo sequenzialmente come un libro o un video ma nella sua interezza ed è l’utente a decidere come “navigare” nel suo interno. Non è importante avere ipertesti pronti ma costruirne, anche se piccoli, dei nuovi con gli allievi, evitando lo studio mnemonico di un tema e favorendo lo studio per collegamento o connessione di elementi.
  10. Come funzionava il laboratorio linguistico nella sua versione originaria? A cosa serviva? Com’è attualmente? Come funziona? Che cosa introducono altre versioni? Quali test permette di fare? Per quali altre attività individuali è utile?                    Nella versione originaria il laboratorio linguistico funzionava da catalizzatore in quanto prevedeva due piste, una sulla quale l’alunno leggeva il testo registrato in madre lingua e un’altra sulla quale si registravano le sue prestazioni. Serviva quindi per comparare la madre lingua e l’esecuzione dell’allievo straniero. Attualmente è più multimediale. Esiste un’integrazione tra audio e video con uno schermo per tutta la classe. È gestito quasi sempre da un computer centrale con terminali per gli allievi in grado di integrare audio, video e testi scritti. Alcune versioni introducono un lettore ottico che riproduce sul video come una lavagna luminosa, testi, disegni, foto, pagine di riviste e così via. Permette di fare test orali come per esempio quelli di scelta multipla dove l’allievo può premere su uno dei tre tasti per dare la risposta corretta o test scritti dove il “computer” corregge in tempo reale, dando al docente il quadro della comprensione della classe e memorizzando i dati di ogni allievo. È utile anche per le attività individuali di autorecupero e autoapprendimento.
  11. Che cosa permette il self-access all’alunno? Perché è comunque importante la presenza umana del maestro? Quale glottotecnologia si sta attualmente sviluppando? Quali strumenti si possono usare?. Il self-access permette all’alunno di recuperare le lacune che l’insegnante ha individuato. Si pensi, solo alla necessità di studiare una lingua e di non trovare corsi disponibili nella propria area o nelle ore in cui si avrebbe la possibilità di frequentare. Rimane in ogni caso, importante la presenza umana del maestro che spesso può aiutare l’alunno a superare l’impatto rigido e tecnico con la macchina. Si sta sviluppando ultimamente la glotto-tecnologia dell’insegnamento a distanza, ovvero dell’autoapprendimento guidato da un insegnante a distanza. Si utilizza in questo caso il modem che permette di mantenere un collegamento scritto-orale 24 ore su 24 ore. Ancora più costosa è la teleconferenza video con computer, telefono e telecamera.


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