percezione, movimento e arte

 

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Circuiti nervosi altamente specializzati consentono al sistema visivo dell’uomo di separare i dettagli della forma di un oggetto dalle informazioni sulla direzione in cui si muove.

L’intelligenza non dipende solo dalla velocità di elaborazione dell’informazione del cervello: altrettanto importante è la capacità di filtrare, a livello puramente percettivo, gli stimoli rilevanti. A dimostrarlo è la prima ricerca che abbia mai stabilito una forte correlazione fra un test puramente sensoriale e il quoziente intellettivo

I ricercatori dell’Università di Rochester hanno scoperto che un semplice compito visivo può prevedere il QI. Nello studio, le persone guardavano un video che mostra barre bianche e nere in movimento con il compito di individuarne la direzione: a destra o a sinistra. Le immagini sono state presentate in diverse dimensioni e i ricercatori hanno misurato quanto il tempo necessario a percepire distintamente la direzione del moto. Poiché il cervello tende a filtrare il movimento sullo sfondo, per la maggior parte delle persone è più difficile vedere il movimento nelle immagini più grandi. Lo studio ha trovato che le persone con QI più elevati avevano prestazioni peggiori nell’identificare il movimento nelle immagini di grandi dimensioni o, in altre parole, filtravano meglio gli stimoli sensoriali distraenti di sfondo. (Video cortesia Matt Mann, University of Rochester)

Le persone con alti punteggi nei test per il quoziente d’intelligenza (QI) elaborano le informazioni sensoriali in modo diverso da chi ottiene punteggi più bassi. A dimostrarlo è una ricerca – la prima in assoluto a stabilire una correlazione fra un test di tipo puramente sensoriale e il QI – condotta da un gruppo di psicologi dell’Università di Rochester che firma un articolo pubblicato su “Science”.

I ricercatori hanno messo a punto un test visivo i cui risultati mostrano che nella percezione di oggetti in movimento il cervello delle persone con alto quoziente intellettivo sono più selettive, riuscendo a sopprimere automaticamente eventuali movimenti meno rilevanti presenti in quello che è lo sfondo del centro di attenzione.

Nel corso dei loro esperimenti i ricercatori hanno chiesto a un gruppo di persone di guardare alcuni video che mostravano delle barre in movimento e di dire se si stavano spostando verso sinistra o verso destra. Analizzando i tempi di visione necessari a ciascuno dei volontari per percepire correttamente il movimento, i ricercatori hanno notato che quando gli oggetti osservati erano piccoli le persone con QI più elevato ottenevano prestazioni migliori. Proseguendo nell’esame dei risultati si sono poi accorti, con una certa sorpresa, che quando invece gli oggetti in movimento erano grandi e occupavano una parte significativa del campo visivo, succedeva esattamente il contrario: le prestazioni migliori erano di chi aveva un QI più basso.

Scoperto un legame fra percezione del movimento e QI
Le correlazioni fra QI e tempi necessari a percepire il movimento di oggetti piccoli e grandi. (Cortesia Duje Tadin, University of Rochester)

Il cervello è bombardato da una straordinaria quantità di informazioni sensoriali – osservano gli autori – e la sua efficienza è determinata non solo dalla velocità con cui le nostre reti neurali elaborano questi segnali, ma anche da quanto sono bravi a sopprimere le informazioni meno rilevanti: “Un’elaborazione rapida è di scarsa utilità se non è limitata alle informazioni più rilevanti”.

 

 


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