paninari

fumetto_paninaroCon il termine paninaro si identifica una sottocultura giovanile nata negli anni ottanta a Milano, e da lì diffusasi prima nell’area metropolitana milanese poi in tutta Italia e in alcuni paesi europei. La caratterizzavano, tra l’altro, l’ossessione per la griffe nell’abbigliamento e in ogni aspetto della vita quotidiana e l’adesione a uno stile di vita fondato sul consumo, il divertimento ad ogni costo e la spensieratezza.

Paninari anni ’80, così come dipinti nel film “Italian Fast Food” (1986), con Enzo Braschi.

Beppe Grillo: Te la do io l’ America 1983
Il “movimento” paninaro nacque nei primi anni ottanta e fu piena espressione dell’ondata di riflusso e disimpegno che seguì il turbolento e politicizzato decennio precedente. Lo stile di vita dei paninari rifiutava di occuparsi degli aspetti angoscianti dell’esistenza e, più in generale, di ogni forma di impegno sociale: l’obiettivo primario dei paninari era godersi la vita senza troppe preoccupazioni e in tal senso si trovavano perfettamente a loro agio nell’adeguarsi ai modelli del cinema americano di consumo e ai consigli degli spot pubblicitari trasmessi dalle televisioni commerciali. I prodromi del fenomeno si osservarono a Milano in un periodo storico di un assestamento della valuta italiana e di importanti segnali di ripresa economica, cui fecero seguito un relativo benessere e maggior disponibilità di merci.

Supersize Me
Il vero feticcio dei paninari era il cibo consumato presso alcune catene di ristoranti a ristorazione rapida, che proprio in quegli anni iniziano a diffondersi in tutta Italia. A Roma, ad esempio, la nascita del primo ristorante McDonald’s (nel 1986, a Piazza di Spagna) fu un evento memorabile per i paninari della capitale italiana.

Nel 1986 i Pet Shop Boys, a seguito di una visita nel centro di Milano, incisero il singolo Paninaro, che permise alla moda di valicare i confini nazionali. I protagonisti del videoclip, girato a Milano, erano alcuni ragazzi perfettamente vestiti secondo i dettami.

Wild Boys – tormentone ed inno del movimento dall’omonimo successo musicale dei Duran Duran

Sposerò Simon Le Bon

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