le crociate

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Non do alcun credito alla religione. Sotto la parola religione ho visto la follia di fanatici di ogni denominazione venire chiamata “Volontà di Dio”, la santità sta nell’agire rettamente e nel coraggio da parte di coloro che non possono difendersi, la bontà, ciò che Dio desidera sta qui, secondo ciò che decidete di fare ogni giorno, sarete un uomo buono o no.

Le Crociate furono una serie di guerre, combattute tra l’XI e il XIII secolo fra eserciti di regni cristiani europei ed eserciti musulmani prevalentemente sul terreno dell’Asia minore e nel Mediterraneo orientale. Poiché esse furono benedette e spesso invocate dal Papato e motivate da un sentimento eminentemente religioso che intendeva liberare dall’occupazione musulmana la terra ove nacque, predicò e morì Gesù Cristo, vengono spesso definite “guerre di religione”. Tuttavia, esse ebbero di fatto anche non trascurabili moventi politico-economici all’interno del mondo feudale medievale europeo e bizantino, e come concreto fine la difesa dei Cristiani in Terra Santa contro i musulmani. Sono altresì considerate da molti, storici e non, come la risposta della Cristianità al jihad islamico del VII secolo, dal momento che la Palestina (come anche il Nord Africa) erano state terre cristiane dal II/III secolo fino alla vittoriosa avanzata islamica.La prima crociata (1096-1099) fu quella che ottenne i maggiori successi e portò alla nascita degli stati crociati d’Outremer che sopravvissero fino al 1303. Alla prima crociata seguirono altre spedizioni (8 crociate ufficiali) nel corso del XII e XIII secolo che però quasi mai raggiunsero gli obiettivi che si erano prefissate.Fu solo con la seconda crociata (1147-1149), causata dalla caduta di Edessa (1144), che il fine bellico divenne esplicito.La seconda crociata venne condotta con un’eccessiva spavalderia dal re di Francia Luigi VII, alleato al solo Corrado III del Sacro Romano Impero, ignorando le possibili alleanze con alcuni potentati musulmani che avrebbero permesso di riprendere la contea di Edessa.La terza crociata (1189-1192), detta anche la “crociata dei Re”, fu un tentativo, da parte di vari sovrani europei, di strappare Gerusalemme e quanto perduto della Terra Santa, al Saladino. Vi parteciparono Federico Barbarossa, che morì in Anatolia, forse per un arresto cardiaco oppure durante il guado di un fiume della Cilicia, chiamato Salef, cadendovi e annegando a causa della pesantezza della sua armatura, Filippo II Augusto, re di Francia e Riccardo Cuor di Leone, re d’Inghilterra.La quarta crociata (1202-1204) fu indetta da Papa Innocenzo III all’indomani della propria elezione al soglio pontificio nel 1198, e fu diretta contro i musulmani in Terra Santa.Sotto il pontificato di papa Innocenzo III il Concilio Lateranense IV aveva deciso d’indire di una nuova crociata, la quinta (1217-1221). Federico II, in occasione della sua incoronazione a Rex romanorum, nel 1215, giurò solennemente di prendervi parte, ma poi rimandò più volte, il che provocò tensioni con il papa.Dopo il fallimento della quinta crociata, l’imperatore Federico II si era solennemente impegnato, nel 1225, a guidare la sesta crociata in Terra Santa.Questa crociata fu l’unica combattuta pacificamente con gli strumenti della politica: Federico l’aveva preparata su un piano squisitamente diplomatico.La settima crociata si svolse fra il 1249 e il 1250. Fu diretta contro l’Egitto e guidata dal re di Francia Luigi IX il Santo.L’ottava crociata (1270-1272) fu anch’essa diretta contro i domini musulmani in Africa settentrionale e fu sempre guidata da Luigi IX.La nona crociata (1271-1272) è solitamente considerata l’ultima Crociata medievale ad essere stata condotta contro i musulmani in Terra Santa.

Deus vult!

La terza crociata (1189-1192), detta anche la “crociata dei Re”, fu un tentativo, da parte di vari sovrani europei, di strappare Gerusalemme e quanto perduto della Terrasanta al Saladino.

Baliano, maniscalco di uno sperduto villaggio francese, viene raggiunto da Goffredo di Ibelin, che gli rivelerà essere suo padre, conducendolo poi a Gerusalemme. Qui Baliano conosce diversi personaggi, a partire dal saggio re lebbroso Baldovino IV e dal malvagio Guido di Lusignano, passando attraverso il crudele Reginaldo di Chatillon e per l’affascinante principessa Sibilla, sorella del re. Baliano si ritrova così in un territorio sconosciuto, dove regna una precaria tregua d’armi tra il re e il sultano Saladino. La tregua però non può durare a causa della morte prematura del re e della nomina a re di Guido che vede nella guerra un’opportunità per costruirsi una fama e conquistare il potere. Quando Gerusalemme viene assediata da Saladino, toccherà a Baliano difendere la città e la sua popolazione. Ed egli dopo essere riuscito a difendere la città, la cede al nemico a patto che la popolazione non venga uccisa, e che possa andarsene senza che le venga fatto alcun male.

« Sono impuro, bordellatore insaziabile, beffeggiatore, crapulone, lesto de lengua e di spada, facile al gozzoviglio. Fuggo la verità e inseguo il vizio. »
(Brancaleone)
Brancaleone alle crociate è un film di Mario Monicelli del 1970, seguito ideale delle avventure narrate nel precedente L’armata Brancaleone.

Brancaleone è di nuovo in viaggio con la sua banda di straccioni. Questa volta è diretto in Terra Santa, alla conquista del Santo Sepolcro. Improvvisamente Brancaleone e i suoi, fedeli al Papa Gregorio VII, vengono attaccati dai soldati seguaci dell’antipapa Clemente III: si salvano solo quattro persone e lui, il quale, disonorato per non essere morto in battaglia, invoca la Morte che gli si palesa (impersonata da Gigi Proietti). Brancaleone, spaventato dall’apparizione, le chiede una proroga, per avere il tempo di compiere una gloriosa impresa, che gli viene eccezionalmente concessa. Riprende così il suo cammino verso Gerusalemme e, insieme alla nuova armata dei quattro sopravvissuti, parte per nuove avventure. Salva la vita di un neonato, che stava per essere ucciso dal soldato Thorz ( Paolo Villaggio ), scopre che il bambino è il figlio di Boemondo, un re normanno partito per le Crociate e che è stato il fratello del re, il principe Turone, ad ordinare di ucciderlo, e cavallerescamente si impegna a riconsegnarlo al padre. Nel frattempo incontra un penitente da sé nominatosi “Pattume” ( Gigi Proietti ), colpevole di un peccato tanto ripugnante che non può essere rivelato ad orecchie umane, strappa dal rogo una presunta strega, accoglie nel suo gruppo di sbandati un lebbroso, che in seguito si rivelerà essere la principessa Berta d’Avignone ( Beba Loncar ), visita lo Santo Romito Pantaleo, un eremita esperto in peccati, per far assolvere il penitente, trova un albero con delle persone impiccate, con cui riescono a parlare grazie alla strega, viene inseguito dal principe Turone e dai suoi soldati e si offre come scorta del Papa ( Gregorio VII ) in visita a uno stilita nel deserto. Risolta con un giudizio di Dio la contesa fra Papa Gregorio e l’antipapa Clemente III e arrivato finalmente in Palestina, Brancaleone riconsegna il bimbo al padre, ottenendo in cambio il titolo di barone. Diventato nobile sul campo, Brancaleone può battersi contro il principe Turone, alleatosi con i Mori. La posta, per il vincitore, è la principessa.

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