
di Alba Forni
E allora oggi è … lunedì 16 settembre e sono seduta in
macchina incoraggiando la mia ferritina ad attingere
l'ossigeno necessario per scrivere il reportage del
primo incontro del Club della Bava di Sisifo.
E' una cosa divertente che non farò mai più perchè
come David Foster Wallace sono presa dalla fobia della
prestazione. Ma da sempre! Quando si tratta di scrivere.
Io mi sento al sicuro con gli schemi, le mappe, i verbali:
sono un tecnico della scrittura. Quindi, ringrazio DFW per
aver scritto il nostro libro del mese.
L'argomento non mi piace, l'autore sì.
La genesi del nome del Club, invece, è stata molto più
divertente. Con sforzo democratico ho ceduto parte
della mia proposta per lasciare più ampio spazio alla … bava.
Quella della lumaca, poi diventata bava di Sisifo.
E come resistere alla potenza della Pietra?
La Storia di una lumaca che scoprì l'importanza della lentezza
di Luis Sepùlveda (gran libro da proporre al Club!) è una storia
sull'Equilibrio. E' l'ermafrodita che basta a se stesso,
l'esoscheletro che abita il giusto spazio, l'esserino
strisciante, lento e attento, come un filosofo zen.
Francis Bacon paragonava alla traccia lasciata dalla sua bava
quello che noi lasciamo della nostra presenza e del nostro
passaggio nel mondo.
Sisifo non è alla sua altezza, all'elogio della lentezza
egli contrappone l'assurdità dello sforzo umano.
Di certo rappresenta in pieno la fatica di vivere
dell'essere umano che, costretto al trasporto perenne
della Pietra, rilascia la sua bava convinto così di
firmare la sua unicità.
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