chatgpt a scuola

... come uno studente che ha imparato a memoria la procedura ma non ha veramente capito che cosa sta facendo ...

INTRO

Ci sono nuove forme di agire che ci vengono presentate come intelligenza artificiale. Ma evidentemente si tratta di un ossimoro, una contraddizione in termini: l'artificiale non è intelligente e quello che è intelligente non è artificiale. Ci viene presentato un binomio tra l'artificialità dell'ingegneria, qualcosa che si costruisce, e la capacità biologica di ragionare, di capire; tra la capacità di agire con successo in vista di un fine e la necessità (o non) di essere intelligente nel farlo. Noi trasformiamo il mondo adattandolo alla stupidità degli agenti (vd. il codice a barre che non è fatto per i nostri occhi ma per le macchine). Si fanno cose a intelligenza zero. La più grande azienda di robotica al mondo è Amazon che ha trasformato i magazzini adattandoli per il lavoro dei robot. E arriviamo alla ChatGPT. Si tratta di uno strumento di intelligenza artificiale conversazionale, acronimo di Generative Pretrained Transformer, per elaborazione del linguaggio naturale, utilizzando algoritmi avanzati di apprendimento automatico per generare risposte simili a quelle umane all’interno di un discorso. Realizzata da OpenAI con l’obiettivo di ottimizzare la conversazione e facilitare l’utilizzo da parte degli utenti, questa tecnologia ha il potenziale per migliorare notevolmente il modo in cui interagiamo con le macchine in una vasta gamma di applicazioni, dal servizio clienti alla traduzione linguistica fino alla scrittura creativa. Uno dei principali vantaggi della Chat GPT è la sua capacità di “imparare” dalle conversazioni che ha con gli utenti. In questo modo, il sistema è in grado di adattarsi ai diversi stili di interazione e di offrire risposte sempre più personalizzate. La fascia d’età dei visitatori è ben definibile: maschi con un’età compresa tra i 15 e i 24 anni sono il gruppo più rappresentato. Il numero totale di persone che hanno visto i contenuti di OpenAI all’interno di questo gruppo è 3,23 volte superiore rispetto alla media su Internet. 
Ma come se la cava ChatGPT nel nostro gioco della caccia al tesoro? 

STRUMENTI

* Test di Turing
* Human in the loop, Paolo Benanti
* Etica dell'intelligenza artificiale, Luciano Floridi

DESCRIZIONE

Ti è piaciuto questo, ti potrebbe piacere quest'altro! Questo meccanismo che ormai è attivo quotidianamente nelle nostre vite, mina la nostra autonomia di scelta. L'intelligenza artificiale deve migliorare le nostre decisioni e non viceversa. Deve aiutarci a essere più responsabili ad esempio nei confronti dell'ambiente e non meno. Ci deve rendere più umani non meno umani. Ci sono delle sfide interessanti in gioco ma l'importante è che l'IA lavori per noi perché abbiamo bisogno della tecnologia digitale per salvare noi stessi e il pianeta, la società e l'ambiente. E' l'intelligenza umana che gestisce la tecnologia ed è quella che bisogna coltivare. Si sta parlando appunto di formazione, perché ci serve l'educazione alla capacità di scelta e alla capacità di dialogare. Per fare questo dobbiamo avere una visione di dove il mondo arriverà. Ma i politici, i cittadini, gli insegnanti questa visione non ce l'hanno. A scuola noi insegnanti viviamo dei progetti elaborati nel secondo Novecento. Nel grande libro della storia dell'umanità, però, non si può sempre leggere il capitolo che hanno scritto gli altri, ci vuole un capitolo nuovo, quello del XXI secolo dove possiamo trovare un progetto umano proiettato verso il futuro e dove l'utilizzo delle tecnologie è al servizio dell'umanità e dell'ambiente. 

ATTIVITA’

Abbiamo sfidato ChatGPT in un semplice gioco come quello della caccia al tesoro. Nel nostro caso il tesoro è una originalissima pietra filosofale: un particolare biografico/esistenziale di un filosofo che stiamo studiando. L'episodio, legato alla vita del filosofo e al contesto storico-culturale cui appartiene, è trascritto in una busta che resterà chiusa fino alla fine dell'interrogazione dello studente che ha scelto un determinato filosofo fra quelli proposti. Si tratta di autori che hanno vissuto fra il '500 e il '600, i secoli dell'Età moderna: Giordano Bruno, Tommaso Campanella, Galileo Galilei e Isaac Newton. Se durante il colloquio lo studente cita la pietra filosofale vince un premio formativo(!). Lo studente potrà utilizzare per prepararsi all'interrogazione anche la ChatGPT oltre ai classici manuali, libri, video, ricerche con Internet. Abbiamo già testato la ChatGPT sulla capacità di elaborare biografie dei nostri autori interessanti e coinvolgenti ma i risultati sono stati molto deludenti: in nessuna risposta della chat è stato individuato il tesoro segreto. Gli studenti che non hanno utilizzato l'intelligenza artificiale sono riusciti a trovare la pietra filosofale vincendo il premio formativo. Ciò è dovuto al lavoro minuzioso di ricerca autonoma e interessata finalizzata ad affrontare la sfida.

IL PREMIO FORMATIVO

Il metodo in cui si viene valutati a scuola è un metodo del secolo scorso e non tiene in considerazione una infinità di questioni. Ovvio che se si valutano gli studenti con un criterio di performance asettico l’intelligenza artificiale può essere usata. Ma lo stesso sistema di valutazione va rivisto e adattato ai tempi e basterebbe valutare gli studenti sulla base della capacità di riflettere, rielaborare e padroneggiare un concetto o una materia. Inoltre va cambiato anche il compito che si somministra agli studenti e questo vale per tutte le discipline, anche per quelle scientifiche!
Valutare l’apprendimento non significa soltanto verificare le conoscenze ricordate, ma è necessario rilevare e valorizzare i processi «di pensiero critico, di soluzione dei problemi, di metacognizione, di efficienza nelle prove, di lavoro in gruppo, di ragionamento e di apprendimento permanente» (Arter e Bond,1996, p.1).
Solo in tal modo si potrà interpretare la valutazione come attribuzione e/o riconoscimento del valore dell’apprendimento entro una cornice di senso, in funzione di uno scopo di miglioramento, di crescita, di sviluppo della persona. Questo è possibile se l’allievo non è semplice risponditore a domande-stimolo, ma è costruttore della propria competenza, quando è chiamato a risolvere problemi veri, a progettare interventi utili e sensati, a riconoscere e far fruttare il potenziale della propria esperienza e conoscenza, a vivere la valutazione non come controllo, ma come improvement/ miglioramento. 
La valutazione è sull’applicazione creativa, personale, rielaborata, adattata delle conoscenze e delle tecniche ad un compito unitario, complesso, reale in cui l’alunno applica il proprio «Marchio di fabbrica» (il saper essere contestualizzato e finalizzato alla risoluzione di una situazione, attingendo al proprio bagaglio – extra scuola compreso). Il docente valuta, in continuo feedback, monitora i processi, non limita le possibilità di soluzione.
L’alunno DEVE COMPRENDERE, RIELABORARE, RIORGANIZZARE, RIUTILIZZARE IN MODO EFFICACE ED EFFICIENTE ciò che ha appreso.
L’alunno DEVE RIPETERE, PRATICARE, CONSULTARE FONTI, RICEVERE E DARE FEEDBACK, PERFEZIONARE LE PROPRIE PRODUZIONI. 
L’ALUNNO E’ PARTECIPE DELLA VALUTAZIONE E SI AUTOVALUTA. E’ attivo e si proietta nel proprio FUTURO.  
Con i compiti autentici lo studente esercita l’autonomia, si mobilita per costruire il proprio sapere; è chiamato a selezionare, a scegliere e a decidere; con la responsabilità è tenuto a farsi carico e a rispondere delle sue decisioni e delle «conseguenze» che ne derivano.
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