bocciato il manuale scolastico cartaceo!

In questo progetto didattico si sperimenta il passaggio alle nuove tecnologie adottando manuali scolastici “viventi” che dovrebbero permettere agli studenti di apprendere da soli e di essere liberati dalla corvée scolastica.

Se un insegnante si basa su manuali scolastici obsoleti unicamente per l’istruzione, i suoi studenti non conseguiranno mai risultati brillanti. Gli insegnanti sono alla ricerca costante di materiali aggiornati da qualsiasi fonte essi provengano da sfruttare a loro modo per le lezioni.

La crisi economica di questi ultimi anni ha generato un’ occasione unica per ricorrere a nuovi materiali proprio nel momento nel quale lo Stato riduce le risorse per la scuola.

Tutti sanno che i manuali scolastici invecchiano rapidamente e che nelle scuole circolano ancora ponderosi manuali scolastici del tutti obsoleti.

La sperimentazione prevede un deposito virtuale nel quale tutti possono deporre il materiale didattico virtuale di cui si servono e al quale tutti potranno attingere liberamente per prendere il materiale che ritengono utile per le lezioni.

Occorrono oggigiorno due anni per produrre un nuovo manuale cartaceo ed almeno sei anni per sostituire totalmente nelle scuole i manuali anteriori. Quando i nuovi manuali saranno presenti in tutte le scuole dello Stato le informazioni di molte discipline saranno del tutto superate. Gli studenti non potranno che imparare nozioni errate.

Copyright 2012 per l’Associated Press.

Il digitale si traveste da cartaceo

di Raffaele Guazzone

Siamo cioè di fronte a un mero cambio di supporti, dalla carta al digitale, basato su presupposti economici (il digitale costa meno alle famiglie, pesa meno negli zaini degli studenti) e incapace di sfruttare quello che è il vero potenziale messo a disposizione degli insegnanti.

L’interattività dell’e-book è identica a quella del volume tradizionale, a parte il caso di qualche editore particolarmente avveduto. In genere i libri di testo sono semplici pdf che simulano in toto la fruizione della versione cartacea, compresa l’animazione che riproduce lo sfogliare delle pagine. Gli appunti non si prendono più a margini, ma aprendo una nota; non si evidenzia più con il pennarello ma con un movimento del dito sullo schermo; gesto e procedimento però restano gli stessi, resi solo più macchinosi da una tecnologia non così immediata come si vorrebbe far credere.

La possibilità di produrre contenuti diversi, che non siano il semplice testo scritto, e di condividerli in tempo reale, agevolando così il lavoro di gruppo, non è quasi mai sfruttata ai fini didattici, così come non è sfruttata – anche per gli inconvenienti tecnici di cui sopra – la possibilità di accedere a molte più risorse rispetto a quelle contenute nel libro di testo, che dovrebbe configurarsi sempre più come ipertesto, multimediale e aperto ai contributi dell’insegnante e dell’alunno, agevolando percorsi di fruizione individuali e personalizzati, dove il piacere della scoperta utilizza la guida del docente per affrancarsi dalla direttività del manuale o di un programma rigido, con l’obiettivo – utopico, me ne rendo conto – di superarla.

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