συναίσθησίς incanto dei sensi

eisner

Penso come un genio, scrivo come un autore eminente e parlo come un bambino

Il romanziere russo Nabokov soffriva di sinestesia, disturbo del quale egli descrive i diversi aspetti in molte sue opere.

Vladimir Nabokov: Life and Lolita – BBC Documentary

Quando, ancora molto piccolo, egli spiegò a sua madre che i colori delle lettere dell’alfabeto dei cubetti di legno con cui giocava erano “tutti sbagliati”, ella capì il conflitto che il figlio stava sperimentando tra il colore effettivo delle lettere dei cubi e i suoi colori sinestetici. Anche alla signora Nabokov, infatti, accadevano fenomeni analoghi: oltre a percepire lettere e parole come colori, come capitava al figlio, percepiva cromaticamente anche la musica. Anche Dimitri, figlio dello scrittore, era sinestetico.
La sinestesia è un fenomeno sensoriale/percettivo, che indica una “contaminazione” dei sensi nella percezione.

LETTERATURA : Cara ai cosiddetti Poeti maledetti, quindi ai decadenti, dai simbolisti agli ermetici, la sinestesia riesce a mettere in relazione e mescolare aspetti canonicamente distinti e separati, trasformandoli in qualcosa d’altro, che pure esprime, in poche battute, esperienze e sensazioni complesse in modo sorprendentemente efficace.

Il Poeta si fa veggente mediante un lunga, immensa e ragionata sregolatezza di tutti i sensi. A.Rimbaud

POETI DALL’INFERNO

Giosuè Carducci [Rime nuove, 1887, Il bove, v.14]: «il divino del pian silenzio verde». In questo caso, a silenzio (assenza di suono: sfera auditiva) è stato associato verde (colore: sfera visiva).

Vittorio Gassman recita “Il bove” di Carducci.

MUSICA: Il compositore russo Alexander Scriabin (1872-1915) espresse la sua personale sinestesia nella sua sinfonia del 1910, Prometeo, il poema del fuoco, per orchestra, piano, organo e coro, usando una tastiera muta, un clavier a lumieres, che faceva funzionare le luci colorate in forma di raggi, nuvole e altre forme, che si diffondevano nella sala da concerto e culminavano in una luce bianca così forte da essere dolorosa per gli occhi.

A. Scriabin. Prometeo, poema del fuego.

 E ci mettemmo seduti ad ascoltare il tramonto. De Gregori

La Casa Di Hilde – Francesco De Gregori

L’avevi creduto davvero / che avremmo parlato d’amore? / L’avevi creduto davvero / o l’avevi soltanto sperato col cuore? / Gli occhi oggi gridano agli occhi/ e lebocche stanno a guardare / e le orecchie non vedono niente / tra Babele e il Villaggio Globale

 

Francesco De Gregori – Rumore di niente

STORIA DELL’ARTE – Vasilly Kandinsky (1866-1944) ebbe forse la comprensione più profonda per la fusione sensoriale, sia sinestetica sia come idea artistica. Egli esplorò la relazione armoniosa tra suono e colore e usò termini musicali per descrivere le sue opere, definendole “composizioni” e “improvvisazioni”. La sua opera del 1912 Il suono giallo, esprime una mescolanza di colore, luce, danza e ritmo. Kandinsky approfondì le spiegazioni analitiche e portò se stesso e il suo pubblico a sperimentare direttamente le sensazioni sinestetiche. C’è un concetto importante nella sua famosa frase “smetti di pensare!” che è in relazione con una delle implicazioni della sinestesia, cioè quella di rovesciare il ruolo del pensiero e delle emozioni. Kandinsky dimostra che la creatività è un’esperienza, non un’idea astratta, e che una mente intenta ad analizzare continuamente i concetti impedisce l’esperienza creativa.

Il suo proclama del 1910 così suggerisce: “Abbandona il tuo orecchio alla musica, apri i tuoi occhi alla pittura e smetti di pensare! Chiediti soltanto se il pensiero ti ha reso incapace di entrare in un mondo finora sconosciuto. Se la risposta è sì, che cosa vuoi di più?

“Il suono giallo”. Su drammaturgia di Vasilij Kandinskij

Sinestesia – un film di Erik Bernasconi

Ramachandran e i suoi collaboratori hanno notato che la forma più comune di sinestesia è quella grafema (lettera, numero) – colore e infatti i rispettivi centri cerebrali sono molto vicini tra loro.

Tecniche di neuroimmagini (es. risonanza magnetica funzionale) hanno permesso di individuare il “centro del colore” (es. Zeki & Marini, 1998, Brain), l’area V4 nel giro fusiforme.

L’area dei grafemi è stata anch’essa individuata nel giro fusiforme, in particolare nell’emisfero sinistro vicino all’area V4. L’area si attiva sia in seguito alla presentazione di lettere sia in seguito alla presentazione di numeri.

L’ipotesi di Ramachandran è che ci sia una attivazione congiunta. La presentazione di un grafema, fa attivare l’area dei grafemi che fa attivare contemporaneamente, anche l’area del colore, anche senza la presenza di uno stimolo. Questo è dovuto ad un eccesso di connessioni tra le due aree, non presente in tutte le persone.

  • Le connessioni che si hanno alla nascita sono un numero superiore di quello che si trovano in un cervello adulto. Quello che avviene nei primi mesi di vita è un processo definito pruning (potatura, sfoltimento) delle connessioni cerebrali.
  • L’ipotesi di Ramachandran è che le connessioni tra area del colore ed area dei grafemi, che normalmente subiscono un processo di pruning, rimangono invece intatte nei sinestetici. Probabilmente per una mutazione genetica che fa fallire il processo di pruning.

Esisteranno delle regole che in seguito all’esperienza permetteranno di sviluppare connessioni particolari tra area dei grafemi e area del colore. Questo spiegherebbe perché ad un grafema viene sempre associato un certo colore.

  • Ramachandran ipotizza che l’attivazione del giro fusiforme non implichi un arrivo alla coscienza delle informazioni. Perché sia possibile essere consapevoli dell’informazione percepita si dovranno attivare altre aree superiori.

COMUNICAZIONE: IL MARKETING SENSORIALE

PSICOLOGIA : Freud definiva il sesto senso ”il vortice dei propri sentimenti”

IL SESTO SENSO

ParaNorman

Dal romanzo “Il profumo” del tedesco Patrick Süskind.

I Cinque Sensi (1999)

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